Il Minho, nella Galicia portoghese nord-occidentale, è la culla del Vinho Verde, ed è caratterizzato da un paesaggio di colline argilloso-granitose, valli fluviali e pergole tradizionali che ne fanno un territorio unico. Copre l’area tra il fiume Minho (a nord, al confine con la Spagna) e il fiume Douro (a sud), fino a circa 20 km dalla costa atlantica e si estende nella regione storica di Viana do Castelo e Braga, includendo anche aree più interne come Vale de Cambra.
Si distinguono 9 sottozone principalia:
Monção e Melgaço – il cuore dell’Alvarinho, con vigneti riparati dalle montagne e dal fiume Minho.
Lima – viti terrazzate sulle sponde del fiume omonimo.
Cávado – colline ondulate e villaggi antichi.
Ave – pascoli e filari su dolci pendii.
Sousa – vigneti più vicini alla conurbazione di Porto.
Amarante, Basto, Paiva-Sousa e aree minori – caratterizzate da altitudini più elevate e microclimi freschi.
I suoli, di tipo granito e micascisti, drenanti e ricchi di minerali, nelle valli marne e argille, che favoriscono ritenzione idrica nei mesi secchi, contribuiscono nel complesso alla mineralità e alla vivace acidità dei vini.
Il clima è atlantico-umido, con piogge ben distribuite da novembre ad aprile, estati miti e brezza marina, con leggere nebbie mattutine; un clima che favorisce una maturazione lenta, preservando freschezza e acidità.
I vigneti sono tradizionalmente allevati a “ramada” (pergola) o “enforcado” (alto-tronco), adattati a piccoli appezzamenti.
La moderna viticoltura sta introducendo potature a Guyot e cordone speronato, ma la frammentazione dei piccoli proprietari (spesso meno di 1 ha) rimane marcata.
Dal 2001 il paesaggio vitivinicolo del Minho è riconosciuto come parte del Patrimonio Mondiale UNESCO, per la sua integrazione con villaggi storici e antiche pratiche agricole.
Tutto ciò fa del Minho non solo un distretto vitivinicolo, ma un mosaico di cultura, clima e tradizione: un territorio in cui ogni filare racconta una storia di 2.000 anni di viticoltura.
