Lo Sforzato di Valtellina, noto anche come Sfursat, è un vino rosso passito secco di grande prestigio, simbolo della tradizione vitivinicola della Valtellina, in Lombardia. Ottenuto principalmente da uve Nebbiolo (localmente chiamato Chiavennasca), rappresenta una delle espressioni più autentiche del territorio.
La produzione dello Sforzato ha origini antiche, legate alla pratica tradizionale di appassire le uve per concentrare zuccheri e aromi. Questo metodo, simile a quello utilizzato per l'Amarone della Valpolicella, è stato perfezionato nel tempo, portando nel 2003 al riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG), primo vino rosso passito secco in Italia a ottenere tale titolo.
Lo Sforzato è prodotto con almeno il 90% di uve Nebbiolo, con la possibilità di aggiungere fino al 10% di altri vitigni a bacca rossa non aromatici autorizzati nella zona. Il Nebbiolo, noto per la sua complessità e longevità, trova in Valtellina un ambiente ideale per esprimere al meglio le sue caratteristiche.
Le uve destinate allo Sforzato vengono selezionate manualmente e poste ad appassire in locali ben aerati, chiamati "fruttai", almeno fino al 10 dicembre successivo alla vendemmia (periodo minimo). Durante l'appassimento, le uve perdono circa il 30% del loro peso, concentrando zuccheri e aromi. Dopo la pigiatura, il vino matura per almeno 20 mesi, di cui almeno 12 in botti di legno.
Il colore di questo vino è rosso rubino con riflessi granato, il profumo è intenso, con sentori di frutta matura e spezie. Il gusto è secco, caldo, strutturato, con tannini morbidi e una lunga persistenza.
Tra i produttori più famosi per ll Sforzato della Valtellina ricordiamo Nino Negri, Ar.Pe.Pe., Mamete Prevostini.
