Il Verdicchio è un vitigno a bacca bianca autoctono delle Marche, considerato uno dei più pregiati d’Italia. Rinomato per la sua versatilità e longevità, è alla base di alcuni dei vini bianchi italiani più apprezzati, come il Verdicchio dei Castelli di Jesi e il Verdicchio di Matelica. Si ritiene che le sue origini risalgano all'epoca romana ed il suo nome deriva dal colore verde delle uve, visibile anche nel vino.
E' diffuso principalmente nella valle del fiume Esino (Castelli di Jesi) e nella vallata di Matelca.
E' una vitigno che si adatta bene a climi collinari, prefersce terreni calcarei e argillosi e tollera bene le malattie fungine e la siccità, rendendolo adatto a pratiche di viticoltura sostenibile.
La foglia è medio-grande, trilobata o pentalobata, con margini ondulati, il grappolo è medio-grande, conico, spesso alato, compatto, con acino medio, sferico, buccia sottile ma resistente, di colore verde-giallo, con riflessi dorati alla maturazione.
Piccole coltivazioni di Verdicchio sono presenti anche in Umbria e Lazio (Trebbiano verde)
Presente nelle denominazioni:
Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC/DOCG, include versioni Classico, Classico Superiore, Riserva e Passito.
Verdicchio di Matelica DOC/DOCG, versioni più strutturate, con grande capacità di invecchiamento.
Marche IGT, per vini più sperimentali o di zone meno note.
Tra i produttori più noti che utilizzano questo vitigno ricordiamo:
Villa Bucci, riconosciuto per i Verdicchio Riserva di altissima qualità.
Garofoli, tra i produttori storici dei Castelli di Jesi.
Fazi Battaglia, conosciuto per la tradizionale bottiglia a forma di anfora.
La Monacesca, celebre per i Verdicchio di Matelica strutturati e longevi.
