Il Sagrantino è un vitigno a bacca rossa autoctono dell'Umbria, coltivato principalmente nelle colline intorno al comune di Montefalco. È famoso per la sua struttura tannica unica e la capacità di produrre vini potenti, complessi e longevi. Il vino più celebre ottenuto da questo vitigno è il Sagrantino di Montefalco DOCG, una delle eccellenze dell’enologia italiana.

Il nome potrebbe derivare da "sacro", per il suo utilizzo durante i riti religiosi, o dalle celebrazioni legate alle festività pasquali, quando veniva prodotto come vino passito.

Dopo un periodo di declino, il Sagrantino è stato rivalutato negli anni '70, grazie agli sforzi di produttori locali e nel 1992 ha ottenuto la DOCG, raggiungendo una fama internazionale.

Il cuore della produzione si trova nei comuni di Montefalco, Bevagna, Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo e Castel Ritaldi, un territorio caratterizzato da dolci colline tra i 200 e 500 metri sul livello del mare.

E' presente in tre denominazioni: Sagrantino di Montefalco DOCG (affinamento minimo 37 mesi, di cui almeno 12 mesi in legno), Sagrantino di Montefalco Passito DOCG, Montefalco Rosso DOC, un blend che include Sagrantino (fino al 15%) insieme a Sangiovese e altri vitigni.

Il Sagrantino è un vitigno coltivato quasi esclusivamente a Montefalco, rendendolo uno dei vitigni più rari e preziosi ed è uno dei vitigni con la più alta concentrazione di tannini al mondo, caratteristica che richiede lunghi affinamenti per ammorbidire la struttura.

La foglia è medio-grande, trilobata o pentalobata, il grappolo è medio, conico o piramidale, mediamente compatto, con acino medio, sferico, di colore blu-nero intenso e buccia spessa e ricca di polifenoli ed antociani.

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