Il Pinot Nero è considerato uno dei vitigni più difficili da coltivare e vinificare, ma è amato per la complessità aromatica e la delicatezza dei suoi vini.
Costituisce la base dei grandi rossi della Borgogna, come quelli di Romanée-Conti e Vosne-Romanée, è protagonista negli Champagne (insieme al Chardonnay e al Pinot Meunier) ed è celebre anche nei vini del Nuovo Mondo, soprattutto in Oregon, California, Nuova Zelanda e Australia.
Più di molti altri vitigni, il Pinot Nero riflette in modo eccezionale le caratteristiche del territorio in cui è coltivato, territorio che lo rende unico in ogni regione.
Vite con foglia piccola, trilobata o pentalobata, di colore verde medio, grappolo piccolo e compatto, con una forma cilindrica, acino piccolo, con buccia sottile e colore blu-nero.
I vini del Pinot Nero hanno colore rosso rubino tenue, spesso trasparente, e sviluppano aromi di frutti rossi e note terziarie di tartufo, sottobosco, cuoio e spezie dolci.
I terreni ideali per il Pinot Nero sono quelli argillosi-calcarei, ben drenanti, che limitano l’eccesso di acqua, come quelli della Borgogna,
Il clima ideale è quello fresco, poiché il Pinot Nero soffre il caldo eccessivo.
Le principali zone di produzione sono:
Francia (Borgogna e Champagne), Italia (Alto Adige e Oltrepò Pavese), USA (Oregon e California), Nuova Zelanda (Central Otago), Germania (Spätburgunder).
Il Pinot Nero è geneticamente instabile, dando origine a molte varianti, tra cui il Pinot Grigio ed il Pinot Bianco.
