Il Coda di Volpe è un vitigno a bacca bianca autoctono della Campania, noto per la sua tradizione storica e la capacità di produrre vini bianchi freschi, profumati e versatili. Il nome evocativo deriva dalla forma del grappolo, che ricorda la coda di una volpe.
Le origini del Coda di Volpe risalgono all’epoca romana, Plinio il Vecchio menziona nel suo "Naturalis Historia" un vitigno denominato "Cauda Vulpium", che molti studiosi ritengono essere l’antenato dell’attuale Coda di Volpe.
Dopo essere stato considerato per anni un vitigno minore, il Coda di Volpe ha ritrovato importanza grazie alla riscoperta dei vitigni autoctoni campani.
Il Coda di Volpe è diffuso soprattutto in Irpinia, nella provincia di Avellino, ma viene coltivato anche nelle province di Benevento, Napoli e Salerno.
Viene utilizzato in purezza o in blend in diverse denominazioni: Irpinia Coda di Volpe DOC, Sannio DOC, Lacryma Christi del Vesuvio DOC, Greco di Tufo DOCG.
La foglia ha dimensioni medie, trilobata o pentalobata, il grappolo è medio-grande, conico e allungato, spesso con una forma curva che ricorda una coda, gli acini hanno dimensioni medie, sferici, di colore giallo dorato, con riflessi ambrati a maturazione e buccia sottile e pruinosa.
