Vediamo innanzitutto, con un linguaggio il meno tecnico possibile, cosa sia un NFT.Iniziamo col dire subito che un NFT è un certificato digitale che dice che un oggetto è tuo, esattamente come per il certificato di proprietà di una casa o di un’auto, ma su internet.La sigla NFT sta per Non Fungible Token, ovvero Token non fungibile, dove per Token intendiamo un oggetto digitale che esiste su una rete informatica pubblica e sicura, cioè su una Blockchain. Non Fungibile vuol dire che quel Token è unico e non può essere in alcun modo confuso con un altro apparentemente identico (diversamente da quanto accade per una moneta o per un bitcoin, che invece sono “fungibili”, cioè tutti uguali ed intercambiabili tra loro).In parole ancora più semplici, possiamo dire che un NFT è un certificato digitale unico, registrato su internet (nella blockchain), che dimostra la proprietà di un oggetto, sia esso digitale (immagine, musica video ecc…) o fisico (ad esempio una bottiglia di vino).In pratica anche se una immagine o un video si possono copiare infinite volte, l’NFT è la prova pubblica e unica di chi ne possiede l’originale digitale, o nel caso di un oggetto fisico, di chi ne sia il proprietario.Chi compra un NFT non compra l’immagine o il video in sé, ad esempio, ma il diritto di dire “questo è l’originale ed è mio” e tale diritto è registrato su una rete pubblica e sicura chiamata blockchain, una sorta di grande registro notarile su internet.Stante il fatto che qui parliamo di bottiglie di vino, quindi di oggetti fisici, concentriamoci su questo aspetto e vediamo degli esempi pratici per comprendere ancora meglio cosa sia e come funzioni l’NFT.Nel caso ad esempio di un orologio di lusso, l’NFT può essere utilizzato per garantire l’autenticità, la provenienza e la proprietà di quel determinato orologio, con il suo numero di serie e diverso da qualsiasi altro orologio della stessa marca e modello.L’NFT dunque non è e non contiene fisicamente l’oggetto, ma può essere associato ad un QR code, ad un registro logistico o ad un chip e può dare diritto a ricevere o riscattare un oggetto fisico custodito da qualcuno (ad esempio un museo, o un brand di lusso, o una enoteca).
Per concludere questa doverosa premessa, semplificando al massimo, diciamo dunque che:
“un NFT è come un “titolo di proprietà digitale” che può rappresentare qualcosa di reale (una bottiglia, un'opera d'arte) o di digitale (un'immagine, una canzone). In entrambi i casi, serve a dire: “questo è autentico, unico, e appartiene a me”.

Ma perché introdurre gli NFT nel mondo del vino? Prima di tutto perché i grandi vini da collezione sono soggetti a contraffazione, e devono essere custoditi e conservati con attenzione. Perché una bottiglia di vino pregiato abbia il valore che merita è meglio, ma direi anche necessario, che vi sia la certezza della sua autenticità e della corretta conservazione. Dunque acquistare da un noto produttore (o da una nota enoteca) una bottiglia di vino insieme al suo NFT ne garantisce l’autenticità, e ci offre la possibilità di lasciare la bottiglia in custodia nella cantina, dandoci, all’occorrenza, la possibilità di venderla trasferendo semplicemente l’NFT all’acquirente.Vi sembra poco? C’è dell’altro!Trattandosi di un certificato digitale, l’NFT può contenere degli altri dati, metadati, alla stregua di una fotografia digitale, che può contenere metadati che ci dicono quando e dove è stata scattata, con quale obiettivo e con quali valori di esposizione. Così l’NFT di “quella bottiglia” ci può raccontare tutto sulla sua storia, il tipo di vigneto, il metodo di vinificazione, i dati di imbottigliamento, gli eventuali passaggi di proprietà ed ancora, ad esempio, contenere un voucher per una visita guidata in cantina o per una degustazione.
Ma possiamo anche andare oltre, ed una azienda vinicola potrebbe “produrre” degli NFT che consentano agli estimatori di acquisire la proprietà (più di una semplice prenotazione) di una bottiglia di un vino che sarà prodotta negli anni a venire.In definitiva, gli NFT non sono il futuro, ma il presente della innovazione digitale che a buon diritto e con la promessa di grandi risultati entra nel tradizionalista mondo del vino.

